Ultime News 18 Aprile 2018
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Punto Gelato, dalla neve galeotta all’appeal del gelato
L’intervista di Günther Rohregger
Una coppia, tre gelaterie, una produzione diversificata che si arricchisce di prodotti selezionati per qualità, gusto e proprietà benefiche. Ascoltiamo da Günther Rohregger, titolare di Punto Gelato a Roma, nascita, sviluppo e ambiziosi obiettivi di espansione in Italia e all’estero
Da un grande amore è nata la passione per il gelato, che è diventato ragione di vita e lavoro. Una bella storia, quella di Günther Rohregger e della moglie Iris, che pone al centro valori come qualità, bontà, artigianalità e stagionalità per quanto riguarda i prodotti, supportate da amicizia, solidarietà e professionalità a legare fra loro le persone. Su queste basi sono nati a Roma i tre negozi Punto Gelato, tutti gestiti personalmente dalla coppia e destinati, a quanto pare, ad aumentare di numero e non solo in Italia. Positività, intraprendenza, fiducia nel futuro: una carica importante di energia e di ottimismo, che ci auguriamo contagiosa.
Günther, come è avvenuta la scelta di diventare gelatiere?
Per puro caso. Prima facevo il maestro di sci in Austria e 11 anni fa, grazie ad una lezione con un gruppo di gelatieri romani, ho conosciuto Iris, che oggi è mia moglie. Per vederla, in estate andavo a trovarla, ed è così che ho iniziato a entrare in contatto con il mondo del gelato. Dopo aver lavorato ancora come maestro di sci per una stagione, sempre facendo avanti e indietro, ho deciso che l’estate seguente sarei rimasto in Italia. Ho iniziato nella gelateria di Iris e, poco dopo, mi è stato offerto di gestirne una. Ora vivo nella capitale da 10 anni: conoscendo Iris, ho imparato a fare il gelato e insieme abbiamo aperto i tre locali.
Oltre a tua moglie, se dovessi citare un tuo mentore, chi diresti?
Nell’universo del gelato un maestro è Filippo Zampieron di Artigeniale mentre, nel mondo della ristorazione, apprezzo molto l’executive chef Fabio Ciervo de La Terrazza dell’Eden, a Roma.
Che cosa hai portato delle tue origini altoatesine?
Mi seguono sempre il pino mugo, le mele, le fragole dell’Alto Adige e, spesso, i piccoli frutti, ma soprattutto l’amore per il cibo e la passione per salute e natura. E poi ho introdotto un prodotto fondamentale, l’acqua minerale Plose, una delle più pure d’Europa.
Perché l’hai scelta e in base a quali caratteristiche?
Abbiamo quasi tutta la selezione dei succhi bio Plose, quasi tutta la linea Bibite Plose Vintage e anche la linea tè. Comunicare ai clienti l’acqua che usiamo non è così facile, visto che non tutti i consumatori sono attenti agli ingredienti utilizzati. Ma alla fine la forza della comunicazione intrinseca del prodotto prevale quando un cliente assaggia il sorbetto e rimane soddisfatto dal suo sapore, unico ed equilibrato. A quel punto chiede lumi e noi spieghiamo per bene le metodologie di produzione e l’importanza dell’acqua.
Come e in che misura riesci a comunicare l’accurata selezione degli ingredienti?
La comunicazione migliore è ancora il passaparola: non solo gli italiani, ma anche i turisti fanno un ottimo lavoro in questo senso! Alla fine il nostro gelato è la migliore comunicazione, è il gelato che parla per noi. Di recente abbiamo iniziato a fare degustazioni per blogger e giornalisti, che possono raccontare le nostre proposte.
Cosa apprezzano in particolare i clienti?
Direi soprattutto i gusti intensi: la fragola che sa di fragola, il cioccolato che è realmente cioccolato… Il nostro gelato lascia un retrogusto piacevole, non ci si stanca a mangiarlo e si sente che può essere un valido alimento come pasto, come spuntino e anche come dolce, in qualsiasi momento del giorno. Tanti apprezzano il fatto che seguiamo le stagioni, che abbiamo sempre novità e che accostiamo ai gusti particolari i grandi classici.
Cosa ti ha spinto a entrare nel gruppo degli Artisti del Gelato di Agrimontana?
All’inizio la curiosità, poi mi sono informato e mi sono accorto che vi era una collaborazione perfetta. Sono tutti professionisti seri, con cui lavoro molto bene, un ambiente bello in cui ci scambiamo informazioni e aiuti, un gruppo di persone con cui sono anche amico.
Quali sono i prodotti che offrite oltre al gelato?
Abbiamo iniziato con la produzione fatta da noi di biscotti, di una grande linea di semifreddi nel bicchiere, di mono e di torte. Stiamo eliminando via via il retail: siamo artigiani e vogliamo produrre il più possibile in casa. Abbiamo però una piccola selezione di prodotti da acquistare, per il turista che viaggia o per il cliente che ha bisogno di qualcosa di pratico da mettersi in tasca, un cioccolatino ad esempio.
E in tema di confetture?
Produciamo in casa tutte le confetture, il gianduia e lo zabaione.
Parlando di futuro, avete in programma nuovi progetti?
Sono moltissimi, ma a volte vengono frenati dall’eccessivo desiderio di andare veloce. Abbiamo però intenzione di crescere e progetti per aperture all’estero. Stiamo anche lavorando per realizzare alcuni eventi a Roma e delle degustazioni.
Concludendo…
… direi che mi piace vendere ciò che mi piace mangiare, perché voglio mangiare bene. Lavoriamo per creare prodotti innovativi e per soddisfare ogni giorno il cliente con emozioni nuove. E vorrei lanciare un appello dal profondo del cuore ai genitori, affinché diano ai bambini prodotti sani che li aiutino a crescere bene. E tra questi anche un buon gelato!
Emanuela Balestrino