
Certamente. Il gelato, se equilibrato anche nei grassi e zuccheri, si gusta piacevolmente anche in inverno.
Il latte di capra da me definito “Il latte della Ragione” si è aggiudicato negli ultimi anni un posto privilegiato nei consumi quotidiani. Grazie alle sue caratteristiche organolettiche è adatto per grandi, piccoli ed anziani, specie perché risulta più digeribile, e viene molto utilizzato dai soggetti intolleranti al lattosio, allergici alle proteine del latte vaccino. Ricco di aminoacidi importanti, tra cui il suo CLA (acido linoleico coniugato), che fa da padrone nella lotta ai radicali liberi.
Il Gelato del Convento si arricchisce nella sua base bianca di una piccola percentuale di zabaione, arancia e limone, e nocciola. Piacevole da gustare anche nelle serate autunnali davanti alla fiamma di un camino.
Se vai a leggere il mio libro “Il Gelato che cercavi” (disponibile su shop.chiriottieditori.it), trovi un’esauriente spiegazione.
Comunque le differenze sono dettate dalla percentuale di zuccheri presenti nella miscela che si vuol gelare. Più zuccheri inseriamo nella miscela e minore è la proprieta dell’acqua di gelare, conferendo anche meno sapore al gusto. Pertanto, se diminuiamo gli zuccheri daremo più possibilità all’acqua di gelare; per cui avremo un sorbetto che ha una percentuale inferiore al gelato ed una granita che ha una percentuale di zuccheri inferiore al sorbetto, fino ad arrivare al classico ghiacciolo.
Certamente. Il radicchio Rosso IGP di Treviso trova un ottimo connubio con il gelato, oltre che con la pasticceria artigianale . Si tratta sempre di affidarsi a esperti concessionari del settore che sappiano indirizzare l’acquisto del radicchio che non alteri il prodotto finito.
E’ stato sperimentato un metodo innovativo da un’azienda in Casale Monferrato, che permette al radicchio di non gelare e non fare muffa nei lievitati. Questo Radicchio Rosso di Treviso gode della certificazione IGP del consorzio e sta iniziando a dare grosse soddisfazioni in pasticceria e gelateria.
L’attenta selezione all’acquisto e la corretta lavorazione per mantenere integre le proprietà organolettiche e strutturali hanno permesso di spaziare con la fantasia nelle varie realizzazioni. Prossimamente verrà presentata al Sigep di Rimini 2022 una ricetta originale, che verrà pubblicata sulle riviste di “Tuttogelato” e “Pasticceria Internazionale”, per Chiriotti Editori.
Volentieri. Potremmo organizzare degli interventi su zoom e iniziare dal 15 febbraio, in modo da essere prontamente formati per la prossima stagione. Grazie per la brillante idea.
Grazie ancora per il complimento. Andando incontro alla stagione invernale non si può rinunciare al gelato in tutte le sue forme. Vi consiglio di puntare molto sulle varianti del cioccolato fondente, sempre facendo fede alla ricetta della salsa di cioccolato; partite con diversi gusti, utilizzando svariate tipologie di cioccolato. Inoltre, se avete l’abbattitore e un sciogli-copertura, realizzate dei bon bon di gelato, ricoperti al cioccolato. Funziona. Ed avrete una vetrina invitante.
I filetti di Arancia e Limone della Magnoberta rappresentano un prodotto di eccellenza unico nel suo genere. Non sono filetti canditi, che a molti non piacciono, ma sono Filetti al Naturale non canditi, proprio per un brevetto che l’azienda applica da diversi anni nella lavorazione della frutta al naturale. Questi filetti non cambiano colore, a -15C° si mangiano tranquillamente, non sono gommosi e rilasciano il loro profumo naturale. Io li utilizzo in laboratorio nelle mie varie sperimentazioni nel gusto Mediterraneo, nel gelato alle mandorle e cumino, nel cioccolato arancio e zenzero. Anche questo zenzero al naturale della Magnoberta riscuote molto successo perché, data la sua minuscola conformazione, si utilizza bene nelle mantecazioni del gelato e in pasticceria viene spalmato facilemente in varie preparazioni.
Certamente. Da diversi anni è nato il Centro Studi Gelato Artigianale con sede in Agugliano, presso un convento a Castel d’Emilio. In questa sede è stato allestito un laboratorio di studio e ricerca sulgelato artigianale. Molti personaggi che sono passati da Agugliano hanno trovato delle ottime lezioni presso il Centro Studi.
Dirigo questo Centro assieme ad una qualificata equipe ed associati anche in lingua straniera. In questa scuola si parte dalla conoscenza di base delle materie prime, alla formulazione innovative delle nuove tecniche di bilanciamento del gelato, fino alla pratica. Il centro gode di ottime attrezzature ed aule didattiche.
I corsi molto richiesti sono programmati a numero chiuso, pertanto vi prego di telefonare per informazioni al 3351294061 o inviare una email a martliu53@gmail.com
Per i giovani post diploma si stanno organizzando a breve dei corsi biennali gratuiti per la qualifica di pasticciere, gelatiere e panificatore.
Nel mio libro “Il gelato che cercavi” (Chiriotti Editori) trovi 10 pagine dedicate ad un’ampia descrizione delle caratteristiche nutrizionali e alle ricette con latte di capra in gelateria. Lo puoi richiedere direttamente alla Chiriotti Editori (shop.chiriottieditori.it) oppure in qualsiasi libreria.
La frutta al naturale Magnoberta è un aiuto prezioso sia in gelateria che in pasticceria. Il suo processo di lavorazione in osmosi fa sì che non ci si trova di fronte a una frutta candita, ma naturale. Una volta aperto il vaso, non va mai riposto in frigo, ma lasciato a temperatura ambiente, per evitare il processo di cristallizzazione dello zucchero; la frutta non va mai lavata ma lasciata sgocciolare dal suo sciroppo ed asciugata prima del suo utilizzo, sia in gelateria che in forno. Anche sulle decorazioni dei semifreddi rimane integra e mantiene il suo colore naturale e la sua consistenza e non gela. Nel libro “Il Gelato che Cercavi” (shop.chiriottieditori.it) puoi trovare tante ricette che prevedono l’utilizzo della frutta al naturale Magnoberta (filetti arancia e limone, albicocche, pere, zenzero lamponi…)
La cassata trae origini antiche legate a quelle che erano le materie prime a disposizione del popolo siciliano. Ricotta in primo luogo, accompaganata da zucchero o miele, per mantenere quella dolcezza lontana da attacchi della flora batterica.
Nel gelato trova un equilibrio perfetto tra il refrigerio estivo e l’esplosione di vari sapori, ricotta, arancio, limone ed anche cioccolato e ciliegia.
La ricotta prevalente da utilizzare è quella della capra girgentana, a seguire quella di pecora sempre lavorata con zucchero semolato o zucchero a velo. Io ho eseguito dei test utilizzando lo zucchero di dattero molto simile allo zucchero d’uva. Questi hanno la capacità di legare la componente siero della ricotta rafforzando il gusto. Si possono utilizzare in 1 litro di miscela dai 250 a 300 g. In una mia ricetta, ho inserito dei lamponi al posto della ciliegia e dei filetti di arancia e limoni al naturale non canditi. Prima di mantecare ho innaffiato con 10 cc di una Bagna Tropic Orange (Rum ed arancio) ed una grattugiata di cannella a regolare i vari profumi.
Buon lavoro
Purtroppo alcuni si presentano come maestri di gelateria ma Il Gelato è un elemento importante. Condivido questa domanda, in quanto non mi trovo d’accordo su come vengano proiettate nelle case degli italiani molte nozioni che rivelano la carenza professionale di un bravo gelatiere. Innanzitutto non vengono elencate le fasi di pastorizzazione, ma si tratta solo di raffreddamento; per cui non è stata fatta una corretta pastorizzazione della miscela.
Utilizzare latte, panna e zucchero con aggiunto di cioccolato e poi congelare non si può parlare assolutamente di Gelato. Difendiamo questo nome Gelato Artigianale Italiano. Il prodotto trasmesso dalla Trasmissione si avvicinerebbe ad un semifreddo. Il gelato è un’altra cosa. Parliamo di equilibrio di grassi e proteine, di zuccheri, di aria, di acqua; a seguire palatabilità, consistenza, esaltazione del gusto, sofficità, etc… Quindi non prendiamo per buoni, a volte, dei consigli che ci vengono trasmessi e a volte dubitare quando parliamo di gelato e di creme pasticcere “questo l’ho fatto io”. Il gelatiere artigiano oggi è un vero professionista e per questo va rispettato. Nota bene, Il Gelato è quando l’acqua abbraccia l’aria e diventa Gelato
Certamente. L’importante è utilizzare delle bucce di limone di Sorrento edibili. La profumazione fa già la sua parte e non va ad alterare la stabilità della miscela. L’importante è sapersi misurare nel bagnare il pan di Spagna affinché rimanga vivo e non fortemente imbevuto.
Il Protom PW risponde con la sua azione aminoacidica molto bene sia in pasticceria (lievitati, panna montata, sfoglie) che in gelateria (in miscele, panna montata, semifreddi). La sua azione aggregante permette di migliorare sia la struttura degli impasti nelle lievitazioni dei dolci che in gelateria, aumentando la shelf life del prodotto e garantendo un miglior risultato di stabilità ai semifreddi.
Buongiorno Ony, ti voglio aiutare.
Hai una piccola macchina per fare il gelato? Oppure hai il Bimby?
Ecco una prima ricetta
1000 g latte intero
200 g panna
240 g saccarosio
45 g destrosio
15 g sciroppo di glucosio o miele
45 g latte scremato in polvere
5 g farina semi di carruba oppure pectina
Con questa ricetta puoi preparare il fior di latte e tutti i gusti da variegato amarena, caffè, mimosa e cioccolato. Questa è la base bianca. La devi portare a temperatura di 85°C non oltre e poi la raffreddi velocemente, immergendo la pentola in un altro grosso recipiente contenente ghiaccio e sale grosso. 5 parti di ghiaccio ed 1 parte di sale portano a temperatura a -14°C . In questo modo rapido la miscela si raffredda ed otteniamo la pastorizzazione della miscela, bloccando la carica batterica.
Saluti per oggi
Martino Liuzzi
La mimosa è un ottimo gelato che si valorizza molto l’arte della pasticceria. Il pan di Spagna deve avere quella sofficità e struttura degna di un prodotto artigianale, con uova fresche che mantengano quella bella colorazione gialla che gli si addice.
Il pan di Spagna non deve essere bagnato molto (Limoncello, Fiori d’Oro, Maber Oro), ma deve rimanere molto vivo, in modo da non afflosciarsi, e va distribuito a strati, fino ad essere anche decorazione, insieme a qualche spruzzata di copertura di cioccolato fondente.
Buonasera, cerco di soddisfare la sua richiesta sul glucosio liquido. Un’esauriente descrizione l’ho riportata nel libro “Il Gelato che Cercavi”, per Chiriotti Editori.
Gli zuccheri nel gelato tradizionale artigianale sono suddivisi in
Saccarosio 70%
Destrosio 20%
Sciroppo di glucosio o invertito 10%
I valori degli zuccheri in percentuale di una Base Bianca sono tra 17%-20%
Base gialla sono tra 17%-23%
Base Gelato frutta 28%
Base sorbetto frutta 22%-25%
Nel mio libro ho apportato un significativo cambiamento delle percentuali degli zuccheri, in quanto lo studio che ho portato avanti sugli zuccheri d’uva e carruba ha rivelato risultati sorprendenti per i gelatieri. Gli zuccheri della frutta (destrosio e fruttosio) hanno una capacità di legare l’acqua superiore al destrosio e allo sciroppo di glucosio o fruttosio derivante dalla lavorazione del mais. I risultati mi permettono di ridurre il saccarosio e utilizzare 65 g di zucchero d’uva liquido al 65% di brix. Inoltre, aumentano il gusto ed il colore della mantecata, e si riducono del 45% i tempi di mantecazione, proprio grazie alla forza dello zucchero della frutta di legare l’acqua libera.
Spero di poterle essere stato utile.
Rimango a sua disposizione per ulteriori delucidazioni
La capacità degli zuccheri della frutta (uva, dattero, pesca, arancia, carruba etc.), che sono formati da una parte di destrosio, fruttosio ed altri 5 zuccheri minori tra cui il trealosio, permettono di legare meglio l’acqua libera presente nelle miscela del gelato. Poiché gli zuccheri della frutta hanno un alto potere dolcificante si è ritenuto opportuno, dopo attente ricerche, di abbassare il livello del saccarosio. Pertanto nelle ricette elencate nel libro troviamo le giuste dosi.
I vantaggi dei gelatieri in fase di mantecazione sono notevoli, in quanto si riduce il tempo di mantecazione.
Questo è un problema che ho riscontrato nella stragrande maggioranza dei casi. Infatti, si avverte anche un fastidioso pizzicorio alla gola dopo aver ingerito tale gelato, a causa dell’azione del destrosio e fruttosio di mais. Il problema non si risolve con l’aggiunta dello zucchero nelle paste grasse (fibrose), ma nel modificare il metodo di inserimento delle paste grasse all’interno della miscela. A pag.156 del mio libro “Il Gelato che Cercavi” trovi la soluzione: va inserita non più la pasta nella miscela, ma la miscela nella pasta, senza aggiunta di zucchero. Il risultato è straordinario ed il cliente ne rimane estasiato.
Sì, i solidi del latte non grassi si trovano, come dice il nome stesso, nel latte vaccino e nel latte di capra, asina, e cammello. Non si trovano nelle miscele vegetali. L’azione dei SLNG è molto importante nel gelato artigianale, in quanto rappresenta la struttura portante. Il giusto equilibrio (9-11%) permette di trattenere aria all’interno della struttura e garantire buona sofficità e spatolabilità.
Salve, ti consiglio di lasciare questo compito alla base bianca che andrai ad utilizzare per fare il gelato cioccolato al gusto arancio. Infatti, con la stessa salsa neutra, potresti realizzare altri gusti al cioccolato, come zenzero, lavanda, bacio… Fate sempre riferimento alle ricette che trovate nel mio libro “Il gelato che cercavi”, Chiriotti Editori.
Sì, sono il 65% dei solidi di cui mediamente 48% di fruttosio, 47% di destrosio e 5% di zuccheri minori.
Quindi, usando saccarosio e zuccheri d’uva sono inutili altri zuccheri. Ne “Il Gelato Che Cercavi” spiego il motivo per non aggiungere altri zuccheri nelle miscele con paste grasse (pistacchio, nocciola, mandorla…). Con l’utilizzo degli zuccheri d’uva, la struttura, il colore ed il gusto vengono molto esaltati.
Il Protom PW è il primo complemento alimentare estratto dal siero del latte, prodotto dall’azienda Tomasoni di Breda di Piave, Tv. Il prodotto accuratamente delattosato viene fatto passare su membrane filtranti, che trattengono grassi residui e microrganismi, lasciando passare solo le proteine solubili. Ricco in aminoacidi, migliora le capacità strutturali sia del gelato che dei lievitati in pasticceria. Negli studi effettuati in una clinica di Roma su pazienti affetti da disfagie, abbiamo inoltre notato un miglioramento della tonicità muscolare e dell’umore.
Il latte ed i suoi derivati ricoprono un ruolo fondamentale nelle preparazioni dolciarie e nel gelato artigianale specialmente. Con il passare degli anni le abitudini alimentari sono cambiate. Un tempo in tutta l’area mediterranea si utilizzava in maggioranza latte di capra, poi soppiantato da quello di vacca. Determinante è stato anche l’avvento del latte in polvere, sia intero che scremato, dapprima usando il metodo tedesco Roller e, a seguire, il francese Spry o atomizzato. Grazie all’industria del latte abbiamo maggiore sicurezza della qualità del prodotto, che può essere intero alta qualità, intero, parzialmente scremato, scremato. Il latte che consiglio in gelateria è quello intero alta qualità, in quanto migliore è la componente grassa, pari a 3,8%, e notevole la qualità di solidi magri del latte, 8.5%. Questi due fattori condizionano la qualità organolettica e strutturale del gelato artigianale di qualità superiore. Ovvio che tutto si deve sposare con l’equilibrio degli altri composti che, se ben dosati, concorrono a soddisfare i palati dei clienti alla ricerca del “Gelato che Cercavi”!
La mimosa è un ottimo gelato che si valorizza molto l’arte della pasticceria. Il pan di Spagna deve avere quella sofficità e struttura degna di un prodotto artigianale, con uova fresche che mantengano quella bella colorazione gialla che gli si addice.
Il pan di Spagna non deve essere bagnato molto (Limoncello, Fiori d’Oro, Maber Oro), ma deve rimanere molto vivo, in modo da non afflosciarsi, e va distribuito a strati, fino ad essere anche decorazione, insieme a qualche spruzzata di copertura di cioccolato fondente.
Grazie per aver trovato interessante il libro.
In effetti la scoperta dell’utilizzo degli zuccheri della frutta (uva, dattero, carruba) agiscono in maniera vettoriale nel legare l’acqua libera, dando una mano agli stabilizzanti e dando un valore aggiunto nella incisività del gusto del gelato e del suo colore.
Arrivare ad abbassare la percentuale degli zuccheri totali di 3-4 punti nei gelati di creme, e nella frutta anche di 3-7 punti, senza perdere struttura e spatolabilità, è un notevole vantaggio, sia per il produttore che per il consumatore.