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Divieto alle plastiche monouso: in arrivo il recepimento in Italia

Entro il 3 luglio sarà recepita in Italia la Direttiva UE 2019/904, che mette al bando una serie di prodotti in plastica monouso (SUP, Single Use Plastics). L’obiettivo è di prevenire e ridurre l’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente (in particolare quello acquatico) e sulla salute umana, e promuovere la transizione verso un’economia circolare con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi e sostenibili

 

Il provvedimento vieta perciò l’immissione in commercio di articoli di plastica monouso, quali (limitandoci a quelli di possibile interesse per i nostri lettori): posate, bacchette, agitatori per bevande, piatti, cannucce, pacchetti e involucri, contenitori in polistirene espanso per alimenti e bevande destinati al consumo immediato (sul posto o da asporto) e relativi tappi e coperchi. La legge che recepisce la Direttiva nel nostro Paese fa espressamente riferimento anche ai bicchieri di plastica monouso nel novero degli articoli non più ammessi.
Anche la maggior parte degli oggetti in bioplastica oggi sul mercato saranno vietati, compresi quelli biodegradabili e compostabili. Sono ammessi solo i polimeri naturali non modificati chimicamente, come la cellulosa rigenerata (cellophane), che non va confusa con l’acetato di cellulosa, il quale deriva invece da una modifica chimica della cellulosa ed è pertanto vietato come SUP. Tuttavia, nella legge italiana di recepimento si ammettono gli oggetti monouso in plastica biodegradabile e compostabile conformi alla norma UNI EN 13432, laddove al momento non siano disponibili alternative riutilizzabili.
Sono inoltre vietati tutti gli oggetti di plastica oxodegradabile, non solo i monouso. Con questo termine si identificano le plastiche contenenti appositi additivi che accelerano la disintegrazione del manufatto in piccolissimi frammenti in presenza di ossigeno. Si è visto che tali plastiche non solo non vanno incontro a una biodegradazione completa in un arco di tempo ragionevole, ma possono contribuire all’inquinamento da microplastica, con potenziali effetti tossici.
La Direttiva 2019/904, poi, stabilisce nuovi obblighi per le bottiglie di plastica, che dovranno contenere almeno il 25% di plastica riciclata entro il 2025 e il 30% entro il 2030.
Di recentissima pubblicazione (7 giugno) è il documento della Commissione europea che fornisce orientamenti riguardanti l’interpretazione e l’attuazione della Direttiva, dando definizioni di termini come plastica, polimero, polimeri naturali, prodotto di plastica monouso, e chiarendo aspetti che riguardano i materiali compositi (ad esempio carta e cartone rivestiti di plastica), la riutilizzabilità dei contenitori, le esenzioni e altro. Alcune tabelle riportano in modo molto chiaro (in certi casi anche con illustrazioni) le varie tipologie di oggetti in plastica e le relative caratteristiche per le quali sono o non sono da considerare inclusi nel campo di applicazione della direttiva e quindi vietati.

 

Rossella Contato

La direttiva

Il Documento della Commissione

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